Continua la nuova rubrica sportiva all’interno di RomaLife. Diamo spazio ai tifosi delle squadre più amate: la Lazio e la Roma. Grazie alla loro passione, dopo ogni partita, ci caleremo nell’analisi della gara e del momento. Per la Lazio si occupa della rubrica Fabrizio Moscato, tifosissimo biancoceleste, giornalista e operatore culturale. Vi ritrovate nell’analisi del nostro amico-redattore-tifoso? Il giorno successivo ad ogni match, troverete sulle nostre pagine, la rubrica che mira ad essere un appuntamento fisso, un momento d’incontro a tinte biancocelesti e perché no un sano sfottò. Cosa aspettate? Buona lettura. Leggi Udinese-Lazio 0-0
(di Fabrizio Moscato) Malgrado sia luglio inoltrato a Udine diluvia. La pioggia evoca ricordi piacevoli a tutti i laziali, anche se oggi l’occhio non va più al risultato della Juventus, che lascia punti per strada per la terza volta consecutiva. Non sono i punti di distacco a non alimentare speranze, ma la fragilità di una squadra arrivata a questo mini campionato di chiusura troppo presto sulle gambe. Ora c’è solo da onorare il campionato, fare i punti necessari a mantenere una posizione buona per la Champion’s League e chiudere con dignità un’annata comunque positiva. Nel primo tempo la Lazio ci prova, e non tradisce la testa ma la condizione: i ritmi sono bassi ma il cuore è in ogni azione, e anche se manca lucidità e si lascia spazio al contropiede bianconero, l’atteggiamento è sempre quello di una squadra che vorrebbe vincere. Nel secondo tempo la stanchezza si fa sentire ancora di più, anche Luis Alberto entra nell’anonimato che ormai pervade Immobile in ogni partita e stasera Milinkovic Savic sbaglia tantissimo: senza questi tre la Lazio è una squadra normale e se a questi si sommano gli altri assenti e la condizione generale scarsa, è una squadra che può perdere con chiunque. Malgrado il migliore atteggiamento in campo e qualche occasione di far male all’avversario, l’Udinese ha le occasioni migliori (l’ultima sfiora il palo a tempo scaduto), mentre il portiere friulano è inoperoso come il custode della bacheca trofei di Trigoria. Finisce con un punto, che va accolto con umiltà e messo in cascina: il campionato della Lazio è finito dopo la sconfitta interna col Milan, ora c’è la necessità di non rovinarlo e arrivare al traguardo senza danni. I rimpianti per la stagione sono tanti e il prossimo turno contro la capolista, che ieri sembrava un’opportunità e oggi invece pare proibitivo, ne alimenterà ancora di più. Per questo il punto strappato in Friuli può andar bene: ne serviranno altri e la Lazio è scarica, ma non ha mollato con testa e cuore, è già qualcosa.