Poco meno di 20 milioni di euro incassati con sei mesi di verbali emessi nonostante una segnaletica che Prefetto e giudici hanno giudicato insufficiente. La preferenziale di via Portonaccio ora ha finalmente un costo ufficiale per i cittadini caduti nella “trappola”. A svelarlo è un accesso agli atti richiesto dalla consigliera comunale di Fratelli d’Italia Rachele Mussolini e che RomaToday ha potuto visionare in anteprima. Sono numeri per la prima volta ufficiali, fuori dalle stime, comunque attendibili dei comitati, e restituiscono l’enormità di una vicenda che, all’indomani della sua cacciata, l’ormai ex presidente del IV municipio Roberta Della Casa, indicava tra i grossi problemi che ha dovuto affrontare in municipio.
A tre anni dallo “scandalo” arrivano i numeri ufficiali. La notizia è che la stragrande maggioranza dei romani multati ha pagato quelle multe, preferendo così non presentare ricorso. Tra il 1 maggio 2017 e il 30 ottobre dello stesso anno sono state 367.024 le multe comminate tramite la telecamere posta all’altezza della preferenziale inaugurata il 20 aprile 2017. Di queste 208.692 sono state regolarmente pagate al comune di Roma. Si tratta di verbali tra i 66,5 (se pagati entro i 5 giorni dalla ricezione) e i 95 euro che portano l’incasso totale fino 19 milioni 825mila 740 euro. Al Prefetto sono stati presentati 37113 ricorsi (i ricorsi sono relativi soprattutto a persone che hanno preso più multe, ndr). Di questi 33.267 sono stati accolti. Poco meno di 30.000 invece le persone che si sono rivolte al giudice di Pace, con un accoglimento per 12.360 ricorsi. Gran parte dei ricorsi bocciati è finita in tribunale ed ancora oggi attende pronunciamento.
Sin qui i numeri. Giova fare un passo indietro per raccontare la storia di questa preferenziale, fino ad arrivare al pronunciamento del Prefetto, con relativo orientamento consolidato e alla perizia che ha di fatto sancito l’irregolarità della segnaletica nei primi mesi. Irregolarità certificata due volte che di fatto trasforma in una beffa l’incasso di quei quasi 20 milioni di euro.
Dal 20 aprile 2017 via Portonaccio, in direzione Tiburtina, è tornata ad essere preferenziale. Nella notte del 20 aprile Enrico Stefàno, consigliere capitolino del M5s, trionfante, si era fatto riprendere con alle spalle gli operai che disegnavano le strisce gialle a terra. Dal 2 maggio sono state poi attivate le telecamere che fotografano e multano chi passa per quella strada. Una scarsa comunicazione, unita ad una segnaletica non evidentissima, hanno ingenerato la convinzione che nulla fosse cambiato. A metà maggio, con la nostra telecamera [GUARDA IL VIDEO], abbiamo documentato come i passaggi fossero tanti e la preferenziale praticamente non recepita. Ai tanti automobilisti chiedevamo: “Lo sa che ha preso una multa?”. Negative le risposte.
Da quel giorno però le auto sono iniziate a diminuire. Ad aumentare invece è stata l’ansia dei cittadini che in breve tempo si sono riuniti su facebook in un gruppo che oggi raccoglie oggi oltre 17.000 persone. Le multe invece sono diventate 235.000 in 2 mesi (136.000 a maggio, quasi 99.000 a luglio) per arrivare ai dati di oggi, a ottobre 2017, di oltre 367.000 multe a partire dal 1 maggio. In molti hanno ricevuto più verbali. Qualcuno, passando tutti i giorni, è arrivato a superare quota 40. Un dramma che ha portato a manifestazioni e proteste e che si è trasformato appunto in una valanga di ricorsi.