Continua la nuova rubrica sportiva all’interno di RomaLife. Diamo spazio ai tifosi delle squadre più amate: la Lazio e la Roma. Grazie alla loro passione, dopo ogni partita, ci caleremo nell’analisi della gara e del momento. Per la Lazio si occupa della rubrica Fabrizio Moscato, tifosissimo biancoceleste, giornalista e operatore culturale. Vi ritrovate nell’analisi del nostro amico-redattore-tifoso? Il giorno successivo ad ogni match, troverete sulle nostre pagine, la rubrica che mira ad essere un appuntamento fisso, un momento d’incontro a tinte biancocelesti e perché no un sano sfottò. Cosa aspettate? Buona lettura. Leggi Lecce-Lazio 2-1
(di Fabrizio Moscato) Per la prima volta da molti mesi la Lazio gioca senza la Juventus nel mirino, ormai lontana a +7. Il Lecce pare l’occasione giusta per ripartire, ha subito tantissimi gol nelle ultime giornate e ultimamente perde praticamente con chiunque. Mi aspetto una Lazio ordinata e con una decente forma per farne un boccone, e invece manco quella. Dopo il gol giustamente annullato al Lecce, andiamo anche in vantaggio, con Caceido che sfrutta un regalo di Gabriel. La superiorità tecnica laziale è evidente ma manca brillantezza e alla mezz’ora arriva il pareggio di Babacar. Quando sta per finire il primo tempo rigore per il Lecce, ineccepibile con le nuove regole anche se la palla tocca prima la gamba di Patric: Maiconsu spara alto e c’è tutto un tempo per andare a prendere la Juventus.
Nel secondo tempo gli innesti di Milinkovic Savic, Lukaku e Luiz Felipe sembrano dare peso alla Lazio, ma il gol lo fa subito il Lecce, con una capocciata di Lucioni su una rara dormita di Acerbi. Poi la Lazio cerca di fare gol, ma Gabriel para tutto e alla fine Patric, dopo aver visto gli attaccanti mangiarsi tutti quei gol, decide di fare la sua parte mangiandosi il braccio di un avversario e prendendo un rosso. La partita finisce e il campionato quasi, anche se la Juve ci fa la cortesia di aspettarci pigliando quattro gol a San Siro. Ma anche se non bisogna mai mollare, questa non sembra una Lazio in grado di fare grandi rimonte, la magia si è interrotta con il Covid e il campionato ora è molto diverso. Ricordare una squadra arrembante e ritrovarsene una arrancante è deludente. Ho un po’ di invidia per quei tifosi che non si sono visti sconvolgere il campionato dal Covid, tipo quelli dell’Atalanta, che corre come prima, o della Roma che proprio come prima continuano a perderle quasi tutte e a tifare per le nostre avversarie con la stessa passione. Ma non si può avere tutto, una Supercoppa e una qualificazione in Champions League messa in bacheca a otto partite dal termine non è un bottino magro e ci possiamo accontentare. Per ora.