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Anitrav si schiera contro il Governo e scende in piazza per i bus: domani la manifestazione

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Il presidente di Anitrav, Mauro Ferri, in una nota ha evidenziato che “Non c’è nulla da fare, le imprese NCC (28.000) e le imprese Bus Turistici per il Parlamento ed il Governo devono estinguersi”.

Nello specifico ha poi sottolineato che “Anitrav aveva proposto alle forze politiche alcuni emendamenti che sarebbero stati essenziali al fine di mantenere in vita le imprese degli autoservizi pubblici non di linea e Bus Turistici, l’emergenza Covid-19 ha totalmente paralizzato le attività in questione, che sino ad oggi, da febbraio, sono riuscite a sopravvivere grazie al primo intervento del Governo (DL 18/2020) che sospendeva i leasing e mutui ed aveva previsto un ulteriore indebitamento delle imprese attraverso la possibilità di accedere a finanziamenti a tasso agevolato ed un misero contributo economico a fondo perduto. La necessità di un ulteriore intervento da parte del Governo, l’Anitrav l’aveva da tempo richiesto, anche attraverso una serie di contatti con le forze politiche e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con infine attraverso la proposta di 8 emendamenti da inserire nell’iter di conversione del Decreto Rilancia Italia (DL 34/2020), gli emendamenti, tutti presentati e qualcuno, quelli più immediatamente necessari, anche segnalati ai capo gruppo, ma come detto queste categorie non interessano e quindi non sono stati approvati in V Commissione Trasporti della Camera dei Deputati”.

Ferri ha inoltre aggiunto: “Ora la palla passa solo al Governo che se volesse potrebbe, nel corso della discussione in aula, presentare un qualcosa che salverebbe dalla catastrofe NCC, Bus ed anche taxi, che sono totalmente fermi e che, salvo ritorno di coda del Coronavirus, vedono la ripresa delle attività solo per marzo 2021. Le categorie interessate non possono ora non dare un segnale forte al Governo, operatori, le loro famiglie devono scendere in piazza per far capire a questi incapaci che, oltre ad aver sprecato 150mln per monopattini e biciclette, ne hanno anche aumentato l’importo stanziato per ulteriori 20mln; cose da folli!”.

Per questo motivo le associazioni di categoria hanno deciso che “Il giorno 8 luglio si incontreranno a Roma per decidere quali iniziative mettere in campo, anche perché, nel frattempo, come tutti già sanno, il MIT ha deciso di accellerare l’emanazione del Decreto Ministeriale sul “foglio di servizio elettronico” e “REN”, perchè certo questo è oggi ciò che preme ad una categoria agonizzante!? Anitrav in occasione dell’ultimo incontro con il MIT, avente quale ordine del giorno proprio il foglio elettronico di servizio, ha presentato la propria posizione per iscritto anche alla luce della sentenza 56/2020 della Corte Costituzionale, evidenziando che il menzionato foglio elettronico era stato inserito nella modifica della L. 21/1992 allo scopo di verificare il rientro in rimessa per ogni singolo servizio, oggi elemento cancellato dalla Corte Costituzionale. Infatti come tutti ricorderanno che, in deroga a quanto previsto, il vettore che operava fuori dal territorio comunale o comunque provinciale di competenza era esonerato dalla compilazione del foglio di servizio, ciò è la prova provata che detto foglio di servizio, cartaceo o elettronico, era esclusivamente considerato quale strumento di controllo per chi invece costretto al rientro in rimessa per ogni singolo servizio”.

L’appuntamento sarà in piazza San Silvestro domani, 7 luglio, alle ore 16 e vi saranno una serie di sigle associative, a cui aderisce anche Anitrav dopo la mancata approvazione degli emendamenti proposti.

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