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UrloTifoso: “Tra infortuni e squalifiche il campionato sembra chiuso ma dobbiamo ancora lottare”

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Continua la nuova rubrica sportiva all’interno di RomaLife. Diamo spazio ai tifosi delle squadre più amate: la Lazio e la Roma. Grazie alla loro passione, dopo ogni partita, ci caleremo nell’analisi della gara e del momento. Per la Lazio si occupa della rubrica Fabrizio Moscato, tifosissimo biancoceleste, giornalista e operatore culturale. Vi ritrovate nell’analisi del nostro amico-redattore-tifoso? Il giorno successivo ad ogni match, troverete sulle nostre pagine, la rubrica che mira ad essere un appuntamento fisso, un momento d’incontro a tinte biancocelesti e perché no un sano sfottò. Cosa aspettate? Buona lettura. Leggi Lazio-Milan 0-3

(di Fabrizio Moscato) Lazio-Milan inizia e tutti sappiamo già che sarà dura: tra infortuni e squalifiche in attacco è stato messo in preallarme Igli Tare, con gli scarpini sotto al completo, che non si sa mai. La Juventus ha passeggiato sul Torino nel derby e la Lazio dovrebbe rispondere, ma questa è una partita in cui dovresti cercare l’episodio a favore e invece arriva quello contro: tiro di Chalanoglu deviato e palla in rete quando ancora il Milan non aveva impostato una sola azione. Pochi minuti e rigore per i rossoneri: tira Ibra, Strakosha praticamente si fa gol da solo e in una sola azione facciamo contenti sia quelli che dicono che la Lazio è favorita dagli arbitri che quelli che invece la ritengono fortunata, che poi sono gli stessi.

Nel secondo tempo le proviamo tutte, ma quelle tutte sono poche: il Milan ancora in gol con Rebic e partita e campionato chiuso. Ma è chiuso davvero? Oggi che juventini e romanisti grazie al Milan sembrano aver centrato il primo traguardo stagionale, cala il sipario? Non lo so. Ma anche se questa non sembra la Lazio pre-Covid19, capace di sovvertire ogni previsione razionale, mancano ancora sette partite. Certo, se l’Udinese può vincere una partita dopo sette mesi vuol dire che tutto è possibile, ma la Champion’s League pare messa in banca.

E allora, che si fa? Con ragazzi come quelli che indossano la nostra maglia quest’anno c’è solo un’opzione: si corre, si lotta, non si molla un centimetro, senza più nulla da perdere. E si resta a guardare che succede.

Foto: S.S.Lazio ©

 

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