Home In Evidenza Roberta Angelilli a RomaLife: “Ecco tutta la verità sul mascherina-gate” | L’INTERVISTA

Roberta Angelilli a RomaLife: “Ecco tutta la verità sul mascherina-gate” | L’INTERVISTA

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Proponiamo su RomaLife, l’intervista esclusiva a Roberta Angelilli, componente dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, già Consigliere regionale del Lazio e vice Presidente del Parlamento europeo. Dopo il servizio della trasmissione “Le Iene” la Agelilli fa il punto sulla vicenda, alla luce delle ultime novità, sul cosiddetto mascherina – gate che coinvolge la Regione Lazio.

Angelilli, facciamo il punto sui vostri progressi nella denuncia del Mascherina gate.

Le nostre denunce sullo scandalo delle mascherine fantasma per settimane sono state bollate dalla Regione lazio come fake news, come era già accaduto con la prima interrogazione della consigliera Chiara Colosimo.
Ma finalmente sul mascherina gate dopo la Procura di Roma e la Corte dei conti e’ stata aperta anche un’indagine dell’Anac, l’Autorità anticorruzione,  che il 7 maggio ha formalmente richiesto alla Regione Lazio di far piena luce sulla vicenda.

La Giunta Zingaretti si e’ difesa dicendo che la Direzione regionale della Protezione civile ha agito in un clima convulso dovuto all’emergenza. La considera perlomeno un’attenuante?

È vero che la Regione Lazio ha agito in una condizione di emergenza dovuta al Covid 19 ma comunque troppe questioni non tornano, a partire dal ritardo accumulato. È incredibile che la Protezione  civile del Lazio, consapevole di non avere scorte di presidi sanitari di protezione,  abbia stipulato i primi contratti solo dopo il 15 marzo  proprio nel momento di più difficile della crisi, quando il prezzo delle mascherine era salito alle stelle, dopo ben un mese e mezzo dal decreto del Governo che stabiliva lo stato di emergenza sanitaria nazionale.

A parte i ritardi, c’e’ dell’altro?

Manca qualsiasi criterio di trasparenza nella individuazione delle società selezionate, che in gran parte non si erano mai occupate di forniture sanitarie.
Ma il punto più critico sono le importanti anticipazioni finanziarie che la Regione Lazio ha fornito direttamente a queste società: parliamo di milioni di euro di caparre, direttamente disponibili sui conti correnti dei destinatari, procedura inusuale e diversa da quella utilizzata delle altre regioni italiane che hanno scelto di versare le caparre in depositi cauzionali, che si sboccavano solo all’arrivo della merce.

Veniamo al caso più eclatante…

Tra i casi più controversi c’è quello della Ecotech, una piccola società che si è sempre occupata solo di lampadine e lampade a led, e che ha avuto il contratto più  importante, oltre 35 milioni di euro di affidamento diretto, ricevendo  un anticipo di oltre 10 milioni di euro. Ciononostante, la Ecotech  come è noto ha accumulato ritardi su ritardi, per poi non consegnare affatto il carico di mascherine previsto.

Lei ha denunciato, intervista da Le Iene, il pasticcio delle fideiussioni. Ora che le sue accuse sono state confermate dagli organi di vigilanza e controllo, come sarà possibile recuperare i milioni di euro anticipate alla Ecotech?

Effettivamente la  parte più inquietante di questa vicenda riguarda le fideiussioni a garanzia relative a questi anticipi.
Abbiamo infatti scoperto che le polizze elencate nelle determinazioni della protezione civile del Lazio non sono mai esistite: il dott. Tulumello ha infatti inserito negli atti ufficiali una polizza della ITC Brokers, per 10 milioni di euro, in realtà mai stipulata, e altre due polizze, una da 10 e l’altra da 4 milioni di euro, sottoscritte dalla Ecotech con la Seguros DHI Atlas, in realtà anch’esse prive di qualsiasi efficacia. A comunicarlo ufficialmente alla Regione Lazio e’ stato l’Ivass , l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni presso Bankitalia, che il 29 aprile ha certificato che la polizza della Seguros non è valida, perché la societa di Londra non possiede i requisiti,  con il conseguente rischio di non poter recuperare la somma anticipata. Bankitalia a sua volta ha  comunicato ufficialmente alla Regione che la Seguros non può neanche rilasciare fideiussioni finanziarie perché non è abilitata a questo tipo di attività.

Ma la Regione poteva accorgersi che le polizze erano fasulle?

Il fatto incredibile e’ che nella determinazione a firma di Tulumello si asserisce che è stato  effettuato un controllo sul sito dell’FCA, l’ente di regolazione britannico, riguardo ai requisiti della Seguros. Purtroppo devo concludere che il capo della Protezione civile del Lazio non è stato capace neppure di leggere il codice di attività della Seguros, cioè il codice UK ISC, corrispondente al nostro codice ATECO, dal quale risulta chiaramente un impedimento a svolgere attività assicurative o relative ai fondi pensione. Non spetta a noi stabilire se questa disattenzione sia dipesa da dolo, colpa o colpa grave.
Di sicuro si tratta di una disattenzione che rischia di costare cara alla Regione Lazio,  visto che ha vanificato l’unico strumento certo di recupero degli anticipi milionari alla Ecotech.

Lei ha di portato alla luce delle offerte con dei preventivi vantaggiosi di imprese che poi sono state escluse dall’elenco dei potenziali fornitori. È riuscita a comprendere le ragioni di queste esclusioni?

Al momento la Regione non ha fornito alcuna spiegazione, salvo un’esoterica spiegazione di Tulumello, pubblicata sul sito de Le Iene, in cui sostiene che non sarebbero mai arrivate sul suo tavolo. Eppure esistono le copie delle mail dei preventivi inviate alla Protezione civile del Lazio e persino alcune registrazioni di conversazioni intercorse tra questo imprenditori e gli uffici regionali. L’unica cosa che ho ben capito è che tutti gli esclusi hanno una caratteristica in comune: offrivano le mascherine a prezzi inferiori di molti concorrenti che invece sono stati premiati con l’aggiudicazione.

Foto: RomaLife ©

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