Andrea Nardini, coordinatore della Lega nel Municipio XV, ha fatto sapere con una nota ai suoi concittadini la scottante notizia del cimitero Flaminio (Leggi): “Uno scenario da cinema dell’orrore quello che emerge dalle indagini della Procura di Roma riguardo il cimitero Flaminio di Prima Porta; secondo l’agghiacciante ricostruzione, alcuni dipendenti AMA in servizio al camposanto di Roma nord, assieme ad almeno una agenzia funebre, avrebbero truffato i congiunti dei defunti le cui salme dovevano essere estumulate e cremate”.
Nardini ha poi voluto spiegare ai concittadini su cosa si stia indagando: “Gli indagati, su cui ora grava l’ipotesi di accusa di vilipendio di cadavere, avrebbero offerto il servizio di cremazione a nero ad un costo scontato ma, di fatto, avrebbero fatto a pezzi la salma, gettandola poi nell’ossario comune”.
L’assessore poi si scaglia contro chi ha lucrato sul dolore, in questa situazione come in altre precedenti che hanno reso il cimitero più grande d’Italia anche quello tenuto peggio: “Non è la prima volta che il Cimitero Flaminio, già teatro di numerosi furti, si ritrova coinvolto in episodi da brividi: è doveroso che si faccia completa chiarezza su questa macabra questione, senza alcuna pietà giudiziaria per gli spregiudicati che lucrano sul dolore dei cittadini che hanno perso un loro caro”.
Intanto ad intervenire a far chiarezza sull’episodio è anche l’Ama che in una nota sottolinea come: “Ama è stata fin da subito parte attiva nell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma su ipotesi di condotte illecite nell’espletamento di alcune operazioni cimiteriali all’interno del Cimitero di Prima Porta. L’azienda, infatti, ha prodotto diverse denunce e da tempo fornisce collaborazione continua e concreta agli organi inquirenti, mettendo a loro totale disposizione le strutture aziendali e qualsiasi informazione in suo possesso utile alle indagini in corso”.
L’azienda ha inoltre voluto evidenziare che non solo i cari sono parte lesa in questo episodio, ma anche Ama stessa, infatti nella nota si legge: “Qualora taluni illeciti dovessero essere accertati, Ama sarebbe parte lesa. Se dovesse emergere una qualche responsabilità anche da parte di singoli addetti dipendenti dell’azienda, poi, Ama non esiterebbe a prendere i dovuti provvedimenti agendo in ogni modo e in ogni sede, al fianco dei cittadini, per tutelare l’onorabilità dell’azienda e dei tanti lavoratori che quotidianamente svolgono il proprio compito con correttezza, onestà e diligenza”.