Home Cronaca Proprietari di stabilimenti: “Per andare al mare servono aiuti della Regione”

Proprietari di stabilimenti: “Per andare al mare servono aiuti della Regione”

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Sono state diverse le misure richieste alla Regione Lazio dalle associazioni balneari del territorio, ascoltate nelle commissioni congiunte Sviluppo Economico e Turismo della Pisana, tra queste la proroga delle concessioni fino al 2033, gli sgravi fiscali, la sospensione dei tributi e regole chiare sulla riapertura.

Simonetta Mancini di Assobalneari ha commentato: “Questo sarà un anno nella migliore delle ipotesi a zero profitti, lo abbiamo già messo in conto, non ultimo perché noi come lavoro stagionale siamo anche legati alle condizioni del tempo”.

La Mancini si è inoltre detta favorevole non al “completo abbattimento del canone, ma al pagamento di un canone ricognitorio pari al 10% del canone”. Il primo tema su cui vi è unanimità tra i titolari di stabilimenti è quello della proroga della concessione demaniale al 2033.  Maurizio Criscuolo di Cna Balneari Lazio ha spiegato a tal proposito che “Su questo argomento non dobbiamo fare sconti, i balneari hanno bisogno di avere una sicurezza in ordine alla loro vita. Sono 10 anni che siamo in una vertenza, è impossibile immaginare qualcosa di diverso da una presa di posizione chiara e dare ai balneari questo prolungamento del titolo concessorio come prevede la legge del 2009”.

Per Andrea De Fonte, presidente del Comitato balneari Ostia, la proroga della concessione di 13 anni “è la misura di sostegno alle imprese balneari più utile al momento, peraltro a costo zero per le amministrazioni. Abbiamo visto che questa emergenza ha comportato una riflessione importante da parte di quasi tutte le regioni, solo nel Lazio, in Toscana e nelle Marche non è stata applicata la legge. In un momento in cui le imprese hanno difficoltà ad accedere al credito, l’unico strumento per aiutarle è dar loro la possibilità di ragionare in termini temporali, pensare di rialzare la testa e reagire a questa mancanza di fatturato in un tempo più lungo. Per un’impresa, per recuperare grosse perdite, 13 anni è un termine ragionevole e non eccessivo. Cosi’ le imprese potrebbero di indebitarsi e affrontare la situazione che si sta prospettando”.

Anche perché, aggiunge De Fonte senza questa garanzia tanti operatori non riapriranno: “Sono parecchie a Ostia le concessioni in scadenza nel 2020. Dire a un imprenditore che tra sei mesi dovrà Cessare la propria attività, di apprestarsi a fare interventi aggiuntivi per affrontare questo residuo di stagione e’ molto complicato, perché difficilmente metterà soldi nella sua impresa per mandarla avanti”. Gli fa eco anche Ruggiero Barbadoro, di Fiba Confesercenti Lazio: “Se nel 2020 non ci danno la proroga di 13 anni siamo in difficoltà, quest’anno speriamo di arrivare al pareggio sennò dovremo chiedere credito in banca, se ce lo daranno”.

Criscuolo di Cna Balneari Lazio ha poi proseguito sostenendo l’estensione delle concessioni ma anche tributi da sospendere e incentivi: “Chiedo la sospensione dell’addizionale regionale, almeno per il 2020, e del pagamento canone, il reinserimento dei voucher, almeno nella forma di 50 euro, e sarebbe bello se la regione agevolasse trasporti pubblici verso le località di mare. Molte persone potrebbero usare il treno gratis per venire al mare”.

Ad intervenire è però anche Marco Maurelli di Federbalneari Lazio che ha concordato sui voucher e inoltre ha auspicato “un ampliamento della cigd. Proponiamo alla regione un fondo speciale per i lavoratori stagionali, sottoposto alla promessa di assunzione. La proposta di sospensione dell’addizionale regionale va di pari passo con l’abrogazione del canone 2020 perché non e’ pensabile parlare di canone 2020. Auspichiamo incentivi al consumo. Al governo abbiamo proposto il bonus vacanze, con delle fasce di reddito, nella disponibilità delle famiglie meno abbienti. Infine, è resa necessaria una campagna comunicazione regionale da attivare subito in modo da portare i nostri consumatori a tornare a fruire i servizi turistici”.

E ancora: “È opportuno da subito capire il quadro regolatorio e chiediamo alla Regione di promuovere un’ordinanza regionale che sia più condivisa possibile con associazioni di categoria e comuni, che dovranno esprimersi per le peculiarità dei singoli territori. Occorre rivedere qualche onore, ce ne sono di eccessivamente elevati per il piano anticovid”.

Tra le urgenze dei balneari, anche quella di capire come garantire il distanziamento sociale: “Non si può certo parlare di distanziamento degli ombrelloni, che è un falso problema- ha aggiunto Maurelli- bisogna mettere gli utenti finali nella condizione di accedere alla struttura e non rimanere a fare la fila sotto 47 gradi all’ombra. Respingiamo le ipotesi che circolano su plexiglass e altro, perché sono inverosimili”.

De Fonte dei balneari di Ostia ha chiesto alla Regione: “linee guida certe, che si possano avere da subito, per fare in modo che gli impianti le facciano rispettare”.

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