Tra i tanti auguri speciali arrivati alla Città Eterna, un autore romano, Giovanni Minio, ci ha mandato una poesia che in breve racconta Roma così come la conosciamo oggi, o almeno come la conoscevamo prima del lock-down tra milioni di persone, urla e schiamazzi ma anche sogni di felicità.
Roma di questo cuore,
dell’acqua santa… Santa!
Vestale che apri le feste,
che festeggi i tuoi cittadini,
che apri le vesti
e le vestigia d’un tempo
a poveri esuli raminghi,
di notte, di giorno, all’alba, al tramonto,
zampilli di felicità.
Roma, anima mia,
di milioni di persone,
canti a tutte le ore l’onore, l’amore,
la gioia, la prosperità, l’antichità,
la modernità dei tuoi angoli più veri,
i tuoi sinceri sorrisi.
Amabile città,
sogno d’incantesimi,
d’infiniti luoghi dove abbracci i tuoi uomini,
dove, a sorsi interrotti,
si può bere della tua bontà,
della maestosità che trasudi.
Dove, nudi, passiamo tutti
ad occhi spalancati,
mirando questa beltà
che abbiamo portato alla gloria,
distrutto, costruito e ricostruito
e dove immergiamo le nostre volontà!
Giovanni Minio