Svezia – E’ una ”strategia a lungo termine” che permette di ”andare avanti così fino al 2022 se necessario” e che ”si basa sulla fiducia” quello adottato dalla Svezia per combattere la diffusione del coronavirus. Lo spiega il ministro degli Esteri svedese, Ann Linde, in una intervista a La Stampa, sostenendo che non si tratta di un ”modello anomalo”, ma piuttosto di un Paese dove ”distanze e precauzioni vengono rispettate senza divieti e decreti” con ”lo stesso obiettivo di qualsiasi altro Paese al mondo: salvare vite e proteggere la salute pubblica”. A chi accusa la Svezia di non aver cambiato modello di vita dallo
scoppio della pandemia, Linde afferma che ”la gran parte delle persone sta a casa, i viaggi si sono ridotti del 90 per cento, i lavoratori che possono applicano lo smart working, molte aziende e negozi hanno deciso di chiudere. Chi esce rispetta la distanza sociale”. Nessun divieto, però, ma solo ”consigli e norme vincolanti”. Ed ”è proprio questa la chiave”, spiega: ”le autorità si fidano degli svedesi e gli svedesi che si fidano delle autorità. Qui sono gli scienziati che guidano le scelte della politica, non il contrario”. Rispetto alla decisione di non provvedere a un lockdown completo, Linde spiega che gli scienziati affermano che ”vietare alle persone di fare una passeggiata all’aria aperta, rispettando le distanze, può nuocere di più che chiuderle in casa”.
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