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Coronavirus, scuola a distanza complicata se ci sono disabilità

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Da quando il Covid-19 ha costretto l’Italia a chiudere le scuole, tutte le attività formative si sono trasformate, dagli asili alle università si è dovuto ricorrere alla didattica a distanza. Questa modalità di insegnamento è sicuramente complessa senza un progetto comune a tutti ma lo diventa ancora di più quando devono essere coinvolti nella didattica online ragazzi con delle disabilità, infatti, su questo fronte è tutto fermo e a denunciare il problema sono gli assistenti educativi culturali a cui spetta il compito di favorire l’integrazione nell’ambiente scolastico: “Viviamo una situazione al limite della farsa, i disabili e i ragazzi che hanno già tanti problemi sono ulteriormente svantaggiati rispetto ai loro coetanei”.

A Roma e provincia gli assistenti educativi e gli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione sono circa 3 mila e assistono a scuola, dalle materne alle medie, 10 mila alunni con vari tipi di problemi, dall’autismo all’iperattività, fino ai disturbi del comportamento. Anche se si trovano a lavorare tra le aule della scuola pubblica, questi non sono dipendenti pubblici ma assunti da cooperative con le quali guadagnano all’incirca 7 euro l’ora. In questo quadro deve ora trovare spazio il sostegno a distanza. Si sarebbe potuto pensare ad una didattica a domicilio per questi soggetti, però, come spiega Germano Monti, del comitato di Roma, l’assessore Mammì ha demandato le decisioni ai Municipi, quindi ci si trova di nuovo senza un progetto comune.

Ma molti ragazzi che richiedono l’ausilio di questi specifici operatori, il computer non ce l’hanno, altri non possono, tecnicamente o fisicamente, essere raggiunti a distanza. Questa impossibilità diventa la negazione del diritto dell’alunno allo studio oltre che una perdita economica per l’assistente. Monti commenta che “Senza un piano condiviso i disabili non vengono assistiti in alcun modo”.

Il Comune ribadisce, attraverso una nota dell’assessorato alla Scuola, le sue scelte: “Gli operatori, lavorando a distanza, matureranno come in precedenza lo stipendio a ore da parte dei datori di lavoro, l’amministrazione erogherà come sempre le somme per le prestazioni rese. Lo svolgimento della didattica a distanza dovrà seguire un progetto concordato con gli istituti e le famiglie”.

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