La Camera di Commercio di Roma ha elaborato un’ulteriore indagine (Leggi), la quinta, sull’impatto della pandemia di Covid-19 nel tessuto imprenditoriale locale. Si è costruito un ulteriore panel di 500 imprese di cui il 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti.
Nelle considerazioni generali del report si legge che “La maggioranza degli imprenditori era preparata al prolungamento del lockdown, anche se aumenterà le perdite e ritiene possibile, con le dovute misure di sicurezza, un ritorno all’attività economica anche senza la fine dell’emergenza sanitaria. La quasi totalità del campione prevede di usare le misure messe a disposizione dal decreto Cura Italia”.
Più nello specifico si ritiene che “il 90% delle imprese pensa che non sarà compromessa la riapertura della propria impresa, ma il 60% indica che comunque non sarà indolore perché aumenterà le perdite. Per il 10% potrebbe, invece, compromettere le possibilità di proseguire l’attività”. Inoltre si legge che “Il 71% delle imprese pensa di poter tornare alla normalità adottando le giuste misure di distanziamento sociale, anche se nel 29% dei casi non ne varrebbe la pena perché la domanda sarebbe ancora troppo bassa. Il restante 29% pensa che è meglio aspettare la fine dell’emergenza in quanto non potrebbe adottare le giuste misure di protezione”.
Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, spiega che “Con il passare dei giorni in attesa della ‘fase 2’, quella della graduale riapertura di attività e uffici, la situazione del tessuto imprenditoriale romano resta molto seria e sofferente. Questo quinto report mette però in evidenza, ancora una volta, lo spirito d’iniziativa e la capacità di resistenza degli imprenditori visto che il 90% del campione è convinto che non sarà compromessa la possibilità di proseguire la propria attività con un lockdown fino al 13 aprile, ma il 60% indica anche che non sarà indolore perché, parallelamente, sarà inevitabile un aumento delle perdite”.
Tagliavanti sottolinea in conclusione anche che “non va sottovaluta la percentuale del 10% che teme fortemente per la stessa sopravvivenza della propria impresa. In questa fase di profonda crisi i provvedimenti economici varati dal Governo si rivelano un’ancora di salvezza fondamentale per sperare nel futuro e in un graduale ritorno alla normalità”.