“Scenderemo in piazza, perché noi sex worker stiamo letteralmente morendo di fame, la politica si è dimenticata di noi e nemmeno il Coronavirus riesce a sconfiggere i pregiudizi su di noi”. Questo il grido dall’allarme lanciato da diversi rappresentanti. A lamentarsi sono prettamente donne e trans che “non possono accedere alle prestazioni sociali istituite come misure di emergenza dal Governo.
Pia Covre, storica rappresentante del Comitato per i diritti civili delle prostitute racconta che queste donne lamentano di essere state “abbandonate da tempo dal governo perché la professione ‘lavoratrice sessuale’ nel nostro paese non è ancora riconosciuta, e ora più che mai siamo sull’orlo del baratro di una povertà estrema”. La stessa Covre lancia un appello al Governo e agli italiani: “Non fermatevi a giudicare. Aiutate chi ha più bisogno di voi. Domani insieme alle organizzazioni anti-tratta e ai collettivi di sex worker lanceremo una raccolta fondi sulla piattaforma ‘Produzioni dal basso’ intitolata ‘Covid-19, solidarietà immediata per le sex worker più colpite dall’emergenza’”.