L’azienda di trasporto locale Atac fa sapere in una nota che durante l’emergenza sanitaria in atto “I ricavi commerciali sono quasi azzerati. Quindi si è reso necessario dal 23 marzo attivare, tra i primi in Italia, il fondo bilaterale di solidarietà previsto dagli accordi con gli autoferro tranvieri”.
Nello specifico nella nota viene sottolineato che “L’adesione a questo fondo è una cosa analoga alla cassa integrazione. La sospensione dal lavoro al 100% riguarda 580 persone: 250 verificatori, 250 ausiliari della sosta, 20 rilevatori della qualità del servizio e 60 persone addette al loro supporto in amministrazione, più altri a lavoro su piccoli servizi come, ad esempio, il polo museale”.
Viene poi specificato che “Per alcuni di loro abbiamo attivato servizi alternativi, previo accordi, per integrarne le retribuzioni: 45 ad esempio hanno accettato turni di portineria scoperti che avremmo dovuto dare a ditte esterne e che abbiamo, invece, mantenuto all’interno. Altri 45 turni saranno implementati, con formazione, per i ruoli di controllo del potenziamento delle pulizie”.
“Su 11.000 dipendenti – viene aggiunto in conclusione – 9.000 hanno ferie pregresse. Per 4.300 persone è stata richiesta la cassa attraverso il fondo mentre altre 2.000 hanno ferie sufficienti per coprire la cassa. Per gli amministrativi che supportano l’attività la riduzione e’ stata pari al 30% in meno”.