
Un medico che prestava il proprio servizio all’interno del carcere femminile di Rebibbia “è risultato affetto da Covid 19”. Nella mattinata di oggi “sono stati effettuati 7 tamponi alle detenute venute in contatto” con lui, mentre nessun tampone e nessuna precauzione sarebbe stata adottata nei confronti degli operatori di polizia penitenziaria.
Lo scrivono in una lettera al direttore del carcere e capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, e il segretario del Sindacato di polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo. Se questo “fosse vero”, afferma Di Giacomo, si tratterebbe di “una grave lesione del diritto alla salute del personale di polizia penitenziaria oltre a costituire, evidentemente, una messa in pericolo per l’intero istituto in quanto il personale contagiato potrebbe essere untore e propagare il virus all’interno nello stesso, nuocendo agli stessi detenuti che si è cercato di tutelare effettuando il tampone”.