Continuano i controlli, nella capitale, della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, tre gli interventi che si rendono noti nel comunicato stampa odierno.
In una parafarmacia nel quartiere Esquilino sono state sequestrate 15.700 mascherine di produzione indiana, sprovviste del marchio di qualità CE e senza alcun confezionamento in grado di salvaguardarne la sterilità. 8.000 pezzi sono stati rinvenuti all’interno dell’esercizio commerciale e altri 7.700 stoccati nel bagagliaio dell’autovettura di proprietà del titolare, che è stato denunciato alla Procura della Repubblica capitolina per il reato di frode in commercio.
Altra operazione è stata svolta al Prenestino in cui sono state sequestrate più di 3.500 mascherine chirurgiche monouso, anch’esse non conformi alla normativa, erano riconducibili a un cittadino cinese che, sfruttando l’aumento esponenziale della domanda, aveva pensato bene di procurarsi il materiale e le attrezzature necessarie per la produzione “artigianale” dei dispositivi, che poi piazzava sul mercato completamente “in nero”. Per l’uomo, colto mentre era intento al loro confezionamento, è scattata la segnalazione all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio.
Terza operazione in una ferramenta di Ardea, in cui la Compagnia di Pomezia ha individuato una settantina di flaconi, confezionati artigianalmente, recanti indicazioni errate sull’idoneità del prodotto ad eliminare batteri, funghi e virus, pertanto potenzialmente ingannevoli per i clienti. Gli accertamenti svolti per ricostruire la filiera distributiva hanno permesso di sequestrare un altro migliaio di identici flaconi. Il titolare della società di distribuzione di Roma è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Velletri per frode in commercio.