L’avvocato matrimonialista Elisa Anania avverte “Durante la quarantena e la convivenza forzata le chiamate al telefono rosa da parte di donne vittime di violenze domestiche hanno registrato un calo del 55%, le richieste d’aiuto sono passate dalle 1104 tra l’8 e il 15 marzo del 2019 alle 496 nello stesso periodo di marzo 2020”.
Continua Anania sottolineando che “Il numero di telefonate ricevute fanno riferimento al numero antiviolenza e stalking 1522, ma il pericolo di violenze domestiche è maggiore nella convivenza forzata di questi giorni”.
“Manteniamo accesa l’attenzione – continua l’avvocato – in quanto la diminuzione delle telefonate non significa che lo sia la violenza. Anzi, in questo periodo così difficile per la libertà individuale, le donne sono costrette a trascorrere 24 ore in casa con il proprio aggressore, che da quello che sappiamo, molto spesso si trova tra le mura domestiche”.
E ancora: “In questo clima di restrizioni, il fenomeno dunque si potrebbe acuire, diversamente dai trend dei sondaggi, infatti l’imposizione dell’isolamento – avverte l’avvocato – può amplificare il rischio a cui le donne sono esposte. Il calo delle chiamate dunque si spiegherebbe nella condizione di isolamento sia fisico sia mentale che scoraggia le vittime a richiedere aiuto e a lanciare un segnale all’esterno”.
E conclude poi raccomandandosi alle donne: “In questo momento, più che mai, è importante comunicare e denunciare le eventuali violenze subite, che possono risultare ancora più strazianti in una convivenza in quarantena. È bene sapere che ci si può affidare agli appositi centri anti violenza che offrono anche un alloggio al riparo dall’aggressore”.
